Obiettivi, contenuti e struttura sintetica dell’intervento
 
prima fase
Ogni partecipante arriverà con 5 scatti realizzati precedentemente nello spazio oggetto di analisi del primo anno (o di uno spazio che si vorrebbe migliorare, se si partecipa al progetto per il primo anno). In questa prima fase si cercherà di dimostrare come la fotografia, ogni fotografia, esprima già un'opinione, una posizione rispetto a ciò che si sta fotografando. Altrettanto evidente sarà per chi osserva quelle immagini cogliere l'opinione che il fotografo ha o ha avuto del soggetto che stava riprendendo, del suo stato d'animo rispetto agli elementi che gli stavano intorno, dell'atmosfera più o meno ospitale di quel determinato spazio, della sua relazione con esso.
Le immagini saranno condivise fra tutti i partecipanti e alimenteranno un confronto sugli spazi presi in considerazione, ma anche sul fotografare come “presa di coscienza di uno spazio”. Cercheremo di far emergere i motivi che stanno dietro alle diverse interpretazioni dei singoli fotografi.
 
seconda fase
Verranno ora presentate le immagini realizzate dal fotografo, con la volontà di aggiungere alle posizioni espresse precedentemente una nuova visione, forse più neutrale, con più esperienza dal punto di vista fotografico ma soltanto perché più abituato ad utilizzare la macchina fotografica come strumento di analisi. Le immagini che realizzerò tenteranno, seppur in maniera parziale e soggettiva, di esprimere un punto di vista il più possibile organico, attento alla visione di insieme come al dettaglio, alla presenza umana e ai comportamenti di chi con quello spazio si trova in rapporto, anche per pochi secondi. Le fotografie indagheranno anche l'intorno del luogo di analisi, le vie che qui conducono e che da qui partono, i suoi confini sui diversi piani: una siepe forse, poi un filare di alberi, case, fabbricati, zone industriali, montagne, cielo. Si cercherà di individuare il centro di quel luogo, sempre che vi sia, o i diversi centri; gli elementi che appagano lo sguardo e quelli che lo “offendono”.
 
terza fase
Si uscirà insieme per andare a realizzare una sessione di scatti della durata di mezz'ora, poco più, su uno stesso spazio, e subito si tornerà in plenaria per osservare e discutere insieme su cosa sia cambiato tra la prima esperienza e quest'ultima condivisa dopo riflessioni mirate sul tema della fotografia come strumento di analisi del paesaggio: faremo subito emergere le domande più forti, quelle che tornano in maniera più evidente da buona parte dei partecipanti. E proveremo a immaginarci delle risposte, come in un gioco, in cui ognuno di noi deve sapere che la risposta/proposta che sta per dare deve avere alcune caratteristiche comuni a tutti: deve essere realizzata con 1000 euro, deve dare soluzione al problema che abbiamo individuato, deve essere permanente e deve farci star bene, e se possibile destare un sorriso a chi da lì passerà un giorno.
Le proposte saranno fornite su un foglio piegato che sarà aperto nell'ultima mezzora: ogni proposta sarà abbinata a un numero e si concluderà il tutto con la richiesta fatta ad ogni partecipante di assegnare due preferenze, per decretare la proposta più condivisa.
 
Chi sono?
Ho scelto la fotografia come strumento a me più affine per raccontare la "mia versione" su ciò che osservo. Nei primi anni ho concentrato la mia attenzione nell'ambito del reportage collaborando con l'agenzia Grazia Neri, con il settimanale Diario e con vari periodici nazionali. Parallelamente ho portato avanti un percorso di ricerca in campo artistico. Nel 2008 ho costituito insieme a Giorgia Mannavola lo studio PEPE fotografia (www.pepefotografia.it) che opera in diversi settori: artistico, didattico, commerciale.
Collaboriamo su progetti di comunicazione con diverse realtà che operano a livello nazionale e internazionale nei più svariati campi: architettura, design, moda, food.
 
Cosa serve?
- 5 scatti di uno degli spazi analizzati nel primo anno o di uno spazio che si vorrebbe migliorare
- macchina fotografica/tablet/smartphone
- penna
- taccuino